Recensione
“Yesterday…Now…Tomorrow…Ever”
Spostiamoci a sud della penisola per incontrare nelle strade buie e temute di Palermo questi ragazzi che questo anno pubblicano il loro debutto. Sono semplici i loro temi. Odio contro la loro realtà, contro la quotidianità di un ambiente senza futuro e il loro odio lo fanno sentire senza mezzi termini. With All The Rage appunto. Già il titolo dell’album “Yesterday… Now… Tomorrow… Ever” la dice tutta sulla situazione sia sociale sia, purtroppo, dei giovani costretti a vivere a braccetto con cosa nostra.
Ritmi Metalcore diretti e ben elaborati mischiati con qualche cadenza thrash/groove alla Pantera deliziano ogni canzone come l’opening “With All The Rage” che aggiunge un tocco notevole di melodicità con il ritornello.
Una voce pesante e sporca giusta per miscelare bene il tutto e via che si parte. “Cementery Park Revisited” invece ci propone qualcosa di più melodeath o comunque più studiata della precedente. Si possono sentire perfettamente anche influenze hard-rock alla AC/DC durante il ritornello, ricostruito in una chiave più cattiva nel genere loro propostoci. “A Good Day To Die” non fa altro che confermare tutto quanto sentito finora. Ma qui le ritmiche ricordano più un Dimebag negli anni di “Far Beyond Driven”. Insomma definirsi Metalcore restringe il campo degli ascoltatori.
Direi un thrash/groove con qualche cadenza death moderna per essere precisi che di sicuro ha un altro impatto per coloro che scoprono il sestetto Palermitano. “Plug In Your Ass” un titolo un programma. Introduzione basso/batteria e una chitarra velenosa si addentra piano piano nei timpani. Apre poi il riff classico metalcore stavolta ma che man mano scompare per dar vita ad un melodeath tipico dei paesi scandinavi, per poi tornare come all’inizio. Credo la traccia più noiosa dell’album, che per ora risulta un ottimo debutto. Come giusto che sia, ci vuole anche qualcosa di più sentimentale e intimo da cantare soavemente con “Inside”, per sfociare con la loro rabbia durante il ritornello (giuro che per pochi secondi scambi la sua voce con quella di Anders Friden….Brividi essendo gli svedesi il mio gruppo preferito). Una canzone semplice, ma diretta e bella da ascoltare perché mette in mostra le abilità di questi ragazzi e anche che possono giocare con i suoni e i loro strumenti per creare delle ottime atmosfere. “Who Killed My Dog” è ancora una volta sulle tempistiche di Pantera & Co. Ottima apertura spaccaossa e il gioco è fatto. Forse la voce ha un intonazione troppo bassa, ma poco disturba perché ha un groove davvero ottimo e trascinante. Chiude purtroppo (purtroppo inteso per le poche canzoni presenti) “Show Me Your Wounds” che si presenta nei migliori dei modi mette in chiaro per l’ultima volta che qui non si scherza. Arriva diretta prima nei timpani e poi nei denti dandoti il famosissimo “bacio della morte” perché questo album merita un sacco. Non solo perché studiato e registrato bene, ma perché arriva da una realtà non proprio rosea d’Italia. Hanno talento e palle da vendere questi With All The Rage e meritano tutto il nostro supporto, spero in un proseguo all’altezza se non migliore di questo!!